Terapia sessuologica

Una definizione di sessualità, suggerita dall’OMS (WHO, 2006), recita:

La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano lungo tutto l’arco della vita e comprende il sesso, le identità e i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità e la riproduzione. La sessualità viene sperimentata ed espressa in pensieri, fantasie, desideri, convinzioni, atteggiamenti, valori, comportamenti, pratiche, ruoli e relazioni.
Sebbene la sessualità possa includere tutte queste dimensioni, non tutte sono sempre esperite o espresse. La sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali.

Secondo quanto detto nell'articolo 2 del Codice deontologico degli operatori nell'ambito della sessualità umana, approvato all’unanimità nel Consiglio Direttivo del 27 maggio 2006 a Roma:

L'obiettivo professionale dell’operatore nell’ambito della sessualità umana è di promuovere, mantenere e migliorare la salute sessuale come definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Se dobbiamo lavorare per ricercare il benessere “sessuale” occorre allora avere un'ipotesi di salute sessuale. Cerchiamo allora di capire quali potrebbero essere gli ostacoli al raggiungimento di tale salute e quindi del benessere individuale e di coppia.

Prevalenza dei problemi

    Anche se si registra una grave mancanza di dati scientifici, è evidente che spesso le persone di tutte le età percepiscono di avere carenza di informazioni accurate e complete su un’ampia gamma di questioni correlate alla sessualità come:


    • HIV e MST (malattie sessualmente trasmesse)
    • Orientamento e identità sessuale
    • Ruoli di genere
    • Funzione sessuale
    • Frequenza appropriata e normalità dei differenti comportamenti sessuali
    • Infertilità
    • Contraccezione e aborto
    • Violenza e abuso sessuale
    • Aspetti di malattie fisiche e mentali correlati alla sessualità
    • Trattamenti medici dei problemi e delle disfunzioni sessuali
    • L’impatto delle medicine sulla funzione sessuale
    • L’impatto delle disabilità fisiche ed evolutive sulla sessualità e sulle relazioni
    • Masturbazione
    • Anatomia sessuale e riproduttiva
    • Immagine corporea
    • Dimensioni e aspetto dei seni e dei genitali.

    Rischi.

    Questa mancanza di informazioni comporta il rischio che le ansie e le incertezze abbiano un forte impatto sulla stima di sé e sull’identità.
    Sfortunatamente, molte tra le persone che necessitano di maggiori informazioni, spesso non riescono a trovare conforto nemmeno parlandone con il proprio medico, perché talvolta non lo ritengono abbastanza sensibile e adeguato nel valutare certi aspetti dei loro disagi (Marwick, 1999).


    Possibili soluzioni.

    Un’educazione sessuale più appropriata limiterebbe in gran parte tutte queste preoccupazioni che tuttavia possono anche essere sintomatiche di ansie e paure più profonde.

Disfunzioni sessuali

Nonostante il grande numero di definizioni riguardanti funzioni e disfunzioni sessuali c’è un consenso generale sul fatto che la risposta sessuale adeguata si distingua in tre fasi: desiderio, eccitazione e orgasmo.
La disfunzione sessuale può essere dunque definita, almeno in parte, come un indebolimento o un disturbo in uno di questi stadi (Winze & Carey, 2001). Vi sono inoltre disturbi da dolore sessuale.

Riportiamo le più frequenti disfunzioni sessuali femminili e maschili (dalla 2° Consultazione Internazionale sulle Disfunzioni Sessuali, 2004).


Disfunzioni sessuali femminili

  • Disturbo dell’eccitazione sessuale
  • Disfunzione dell’eccitazione sessuale genitale
  • Disfunzione dell’eccitazione sessuale soggettiva
  • Disfunzione dell’eccitazione sessuale mista, genitale e soggettiva
  • Disturbo dell’eccitazione sessuale persistente
  • Disfunzione orgasmica
  • Dispareunia
  • Vaginismo
  • Disturbo da avversione sessuale.

Disfunzioni sessuali maschili

  • Disfunzione erettile
  • Eiaculazione precoce
  • Eiaculazione ritardata
  • Disfunzione orgasmica
  • Aneiaculazione.

Disordini della sessualità

Si intendono quei comportamenti, distinti dalle disfunzioni sessuali e che non coinvolgono la fisiologia della risposta sessuale, ma piuttosto il comportamento e la scelta dell’oggetto sessuale. Sono classificati in tipi parafilici e tipi non parafilici.


Le più comuni parafilie sono:

  • Pedofilia
  • Esibizionismo
  • Voyeurismo
  • Masochismo sessuale
  • Sadismo sessuale
  • Feticismo
  • Feticismo da travestimento
  • Frotteurismo

Caratterizzazione e cause

Le parafilie sono caratterizzate da un comportamento sessuale ossessivo, socialmente non convenzionale che coinvolge oggetti, bambini o altre persone non consenzienti oppure da un comportamento che provoca sofferenza e umiliazione a se stessi o al partner.

Questi disturbi parafilici sono molto più presenti tra gli uomini che tra le donne.

Disturbi dell’identità di genere

Sentirsi a proprio agio con il genere di appartenenza è un requisito necessario per la salute e il benessere sessuale.


Definizione.

I disturbi dell’identità di genere sono definiti come un’incongruenza tra il proprio fenotipo fisico (maschio o femmina) e la propria identità di genere che corrisponde al sentimento di autoidentificazione nell’essere uomo o donna.
L’esperienza di questa incongruenza è definita disforia di genere.

Percorsi.

Un tempo si riteneva necessario adeguare la mente al corpo. Oggi non è più così. Sebbene il cammino da intraprendere per le persone transessuadiv sia spesso lungo e complesso è possibile avvicinare il corpo alla propria percezione di identità sessuale per ricercare una nuova armonia di sé.

Cos'è importante.

L’importante è riconoscere che non tutte le persone si identificano e definiscono esclusivamente come maschi, femmine, ragazzi o ragazze, uomini o donne ed è necessario garantire anche in questi casi una buona assistenza nel processo di sviluppo di un’identità sessuale positiva (Bockting & Coleman, 2007).